martedì 21 ottobre 2008

Come il canoista sente l'acqua..

Dopo i primi voli in termica, i primi schiaffoni, qualche chiusura...ho iniziato a comprendere l'appellativo di straccio-plano attribuito al nostro mezzo volante preferito!
Mi sentii dire: "eh già, volare significa vedersi chiudere la vela!" oppure "i bravi non chiudono mai" e ancora "sei te che permetti alla vela di chiudere"
Cercando chiarimenti in merito mi capitò per le mani questo articolo che riporto qui tradotto:
"La prima volta che le bretelle si afflosciano e il bordo d'attacco collassa cercando di schiaffeggiarti come un ubriaco in una rissa da bar, il tuo cuore si ferma, o ti salta in gola. Il tuo migliore amico, il compagno che ti assiste nei momenti difficili, si prende un colpo per te. Sei sconvolto, probabilmente spaventato e forse anche un pò stranito..potrebbe essere uno dei momenti più terrificanti della tua vita, al quale però dovrai farci l'abitudine perchè, il parapendio, a volte.. chiude![..]
Secondo Bruce Goldsmith "i parapendio non chiudono, siamo noi che li lasciamo chiudere". Potrebbe sembrare una sentenza arrogante ma in realtà è assolutamente corretta. Il pilotaggio attivo (vedi articolo tradotto da T.Galletti e guarda il video di Christoph Kirsch ndr.) è il modo principale per difendersi dalle chiusure. Quando stai termicando le tue mani sui freni sono la tua connessione con la vela e ne mantengono il controllo della pressione. Esse dovrebbero seguire e mantenere costante la pressione nella vela. Se una corrente discensionale urta il bordo d'attacco, spingendolo giù e scaricando la vela, tu dovresti sentire il calo della pressione attraverso i freni nelle mani. Non appena senti questo dovresti istintivamente aumentare la trazione del freno dalla parte corrispondente. Facendo ciò aumenti l'angolo d'attacco per un attimo, opponendoti alla sua diminuzione e questo previene la chiusura, dopodichè torni alla posizione normale per evitare uno stallo. Sembra facile...ma farlo bene non lo è (finalmente uno che lo dice!!ndr.). Per un principiante ai primi voli in termica è normale faticare a recepire gli input che la vela ti manda. Il continuo controllo della pressione nella vela è come per un canoista sentire l'acqua attraverso la pagaia..." (da "Blowout" XCmag 107, scritto da Bob Drury)
Finalmente ho capito!...significa che dobbiamo darci al canottaggio per volare meglio!!?:-)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Osservazioni sacrosante. Direi inoltre che il contrasto/controllo della
vela, viene fatto moltissimo dalla selletta e dai movimenti che ci fai
dentro. Osserva i piloti da sotto e noterai che più che smarminare con
i freni, si notano i movimenti nella selletta, torcendodi e
spostandoti, passi pressione alla semiala. Questo lavoro della selletta
fa molto parte del muoversi in sintonia con la vela. Non si pilota mai
solo con i freni.